Nicole e Felice Puttini, ex ciclisti professionisti, affrontano il picco della domanda di «due ruote» nella regione: «Un’attività che oggi è integrata nel tessuto urbano e, per far fronte alle richieste, ci siamo trasferiti in uno spazio più grande»
Locarno capitale del ciclismo. Almeno per i due giorni della 40. edizione del Triathlon Locarno, appena archiviata, con un richiamo «da tutto esaurito» di migliaia di atleti (più altre migliaia di persone tra accompagnatori e spettatori) i quali si sono cimentati, nell’ordine, nelle competizioni di nuoto, ciclismo e corsa. L’evento ha fatto segnare un picco di lavoro al negozio specializzato aperto una dozzina d’anni fa nientemeno che da due campioni nella disciplina: Nicole e Felice Puttini (vicecampionessa del mondo, campionessa europea, vincitrice del giro d’Italia, campionessa svizzera e, rispettivamente, più volte campione svizzero su strada e pista). Coppia nella vita ma pure in affari, con il loro PassionBike di Losone. Un’attività in espasione, letteralmente: da qualche settimana, infatti, si trova in una sede nuova. E più grande, appunto.
Numeri in aumento
Non è un segreto, poi, che il campione italiano, Filippo Ganna (alias «Topganna»), dal 2020 ha eletto Ascona sua base operativa. Una regione «a misura di ciclista», aveva detto in un’intervista qualche tempo dopo il suo trasloco oltrefrontiera. Ma sarà vero?
«Il numero di ciclisti sta aumentando, sia professionisti sia appassionati», conferma Nicole (oggi Puttini, prima Brändli) al Corriere del Ticino. Intanto, una coppia di svizzerotedeschi ha appena varcato la soglia. «A Locarno e dintorni c’è molto, è vero, ma possiamo ancora migliorare in termini di sicurezza e infrastrutture», aggiunge la 45.enne, mentre con un sorriso si congeda per dedicare qualche minuto ai nuovi clienti.
Alcuni tra i luoghi (nei distretti di Locarno e Vallemaggia) più interessanti per chi pratica ciclismo
Ultraottantenni in sella
«La riscoperta della bicicletta elettrica ha incentivato molte persone ad acquistarne una», afferma il marito, Felice, «sbucato» dall’area dedicata alle riparazioni meccaniche, uno dei loro fiori all’occhiello. «In molti hanno riscoperto il piacere di pedalare, e parlo anche di persone di 75-80 anni e di più. Le piste ciclabili aumentano e così ci si sposta più rapidamente per le piccole commissioni. E poi ‘in sella’ si evitano i soliti, noiosi problemi di posteggio», evidenzia il 57.enne. Ultrasettantenni in bicicletta… quanto ci potranno mai andare? Migliaia di chilometri, afferma il nostro esperto: «Uno dei miei clienti tra i sei e gli ottomila all’anno. E pensa, mi aveva confidato di non aver toccato una bicicletta dai tempi in cui era soltanto un ragazzo».
L’interesse cresce, soprattutto per le bici elettrificate, «scoperte» dai clienti anche grazie ai noleggi della Città
Scelta azzeccata
Libertà, movimento, salute. E una certa attenzione per l’ambiente, anche. «Avevamo valutato il mercato e il Locarnese ci era sembrata la scelta migliore per aprire un negozio specializzato», riprende ancora Nicole, dopo aver salutato i clienti. Nel frattempo, però, una ragazza, che si esprime in italiano e molto più giovane dei due turisti di prima, chiede consulenza. Questa volta, tocca a Felice. «Si respira una miscela tra l’ambiente zurighese, dove sono cresciuta, e quello del sud», spiega ancora lei. «Ci sono molti turisti, ma i due distretti uniti formano comunque quasi metà del cantone in termini di superficie e di conseguenza gli interessati non mancano. Alla fine, aprire qui si è rivelata una scelta azzeccata».
«Il clima è favorevole per il ciclismo, in inverno non è troppo freddo ad esempio. Ci sono tante valli da scoprire, molto belle e diverse. Innumerevoli salite per mettersi alla prova e divertirsi pure in discesa».
Dalle valli al piano
«La Vallemaggia offre un percorso ciclabile quasi del separato dalla strada cantonale», interviene ancora Felice, che nel frattempo ha salutato l’altra giovane cliente. «Per chi preferisce percorsi più pianeggianti, c’è quella che noi chiamamo ‘strada dei pomodori’ verso Bellinzona, una ‘ciclabile’ fino a Giubiasco e oltre. In pratica, si può pedalare fino a Biasca, al di fuori del traffico, per un totale di 80 chilometri pianeggianti».
C’è poi la questione delle bici cittadine del sistema Velospot (compatibile con il Bellinzonese), da prendere in prestito e riportare alle apposite postazioni pagando un abbonamento annuale tutto sommato irrisorio. L’offerta va a erodere gli affari agli specialisti? Secondo i nostri interlocutori, no. Anzi: «Molti scoprono quanto sia comodo e piacevole pedalare, magari assistiti dall’elettrica, scegliendo così di comprarne una tutta per loro. Nel nostro negozio, ovviamente», esclamano con entusiasmo.